Bologna, 29 gennaio 2025 – Quando cerchiamo di educare i nostri cavalli lo facciamo con un obiettivo a tutto tondo. Ottenere cioè che si comportino bene. Vale però la pena di ragionare su quanto utile l’educazione può rivelarsi se viene finalizzata anche ad aspetti interattivi particolari.
Quanto può essere utile avere un cavallo ubbidiente quando c’è in giro il maniscalco che, notoriamente, non ha mai troppo tempo da perdere?
Oppure quanto se chi deve avere la sua disponibilità incondizionata è il veterinario che cerca di visitarlo?
Certo, l’ubbidienza non è una cosa che arriva da sola… Non sempre almeno. E soprattutto è una predisposizione su cui dobbiamo investire tempo e tenacia. Però il metodo c’è e, ecco la buona notizia, se si lavora bene funziona.
Il rinforzo positivo
Il concetto del rinforzo positivo è molto semplice: dobbiamo premiare i comportamenti positivi che il cavallo riesce a mettere in pratica dopo che glie li abbiamo suggeriti.
I comportamentaristi utilizzano da tantissimi anni il rinforzo positivo con tantissimi tipi diversi di animali, tanto predatori quanto predati. Con esercizi semplici, reiterati regolarmente anche per pochi minuti al giorno, i risultati che si riescono a ottenere sono davvero incredibili. E soprattutto possono tornare utili quando desideriamo attenzione e obbedienza durante la ferratura o la visita del vet.
Gli esperti del comportamento hanno scoperto che il rinforzo positivo è più efficace per educare i cavalli e può includere una ricompensa in cibo o una bella grattatina al garrese quando il cavallo fa qualcosa che si desidera, come stare fermo e tranquillo mentre il veterinario esegue un prelievo.
Entrambi i tipi di rinforzo – cibo o coccola – devono essere ‘somministrati’ molto rapidamente dopo che il cavallo ha messo in atto il comportamento desiderato. Un secondo, due al massimo… affinché associ il rinforzo a ciò che ha appena fatto. Inoltre, il rinforzo deve essere dato solo quando il cavallo offre il comportamento desiderato, per evitare che sia sovrastimolato e cominci a chiedere altre coccole o altri ‘premi’.
Gli esperti sostengono che questo tipo di addestramento comportamentale basato su rinforzi positivi non sia solo più piacevole per il cavallo rispetto ai metodi di contenimento classici. Può essere più efficace ed evitare un’escalation che può diventare pericolosa per chi opera intorno al cavallo.
La maggioranza dei cavalli agitati può essere ‘ricondotto alla ragione’ in un minuto con un rinforzo positivo applicato correttamente. Per i casi più difficili possono essere necessari cinque o dieci minuti. Ma è fondamentale lavorarci sopra con anticipo perché il cavallo riconosca il tipo di comportamento che gli stiamo chiedendo al momento ‘del bisogno’.
Pazienza e premio. Premio e pazienza… Educare funziona!